Edificio III

Edificio III

L’edificio III è posto nell’area a ovest della sommità del Timpone della Motta, in posizione predominante rispetto agli altri edifici, tale da aver fatto ipotizzare che si possa trattare dell’edificio più importante.

Anche per l’edificio III, come per l’edificio I, è possibile distinguere una fase lignea, precedente alla fase con fondazione in muratura. 

La fase lignea presenta una planimetria di forma rettangolare (18,00 x 7,40 m), caratterizzata da tre serie di buche di palo longitudinali, al suo interno; questo rende plausibile l’organizzazione interna dello spazio in quattro navate. La fase dell’edificio in muratura presenta una certa continuità e somiglianza con quello ligneo, a differenza del pronao che prevede un ampliamento verso est. L’articolazione della costruzione in pietra consta di un unico grande ambiente, preceduto dal pronao, costruito con zoccolo in ciottoli, alzato in mattoni crudi e tetto fittile.

Da quest’area provengono anche fregi in terracotta dipinta. Sono stati oggetto di studio da parte di Dieter Mertens, che in essi ha riconosciuto frammenti di due diversi tetti, denominati Tetto A, che doveva essere di dimensioni maggiori, e Tetto B, di dimensioni ridotte. La decorazione del primo rimanda a quella del Tesoro di Metapontion a Olimpia (570 a.C. circa) e la Kleibrink ipotizza possa appartenere all’edificio III; il secondo presenta affinità con il Tesoro di Sybaris, sempre a Olimpia (540 a.C. circa), e si pensa potesse appartenere all’edificio II.