Lagaria
Epeo, compagno di Ulisse, abile pugile e costruttore del cavallo di Troia sotto ispirazione della dea Atena, di ritorno dalla guerra giunge sulle coste dell’Italia Meridionale, presso la città di Lagaria. Il nome di questa città compare in diversi testi degli autori antichi: la citano Licofrone, Strabone, Plinio, Pseudo-Aristotele, ma nessun documento consente di identificarne l’esatta collocazione.
Dove si trova, allora, la città di Epeo?
Sulla base delle parole di Licofrone, Lagaria sarebbe da collocare tra i fiumi Ciris (acque in cui Ercole aveva ucciso l’omonimo drago) e Cilistarno (Alessandra vv. 930 ss.).
Lo Pseudo Aristotele ricorda di come Epeo offrì gli utensili usati per la costruzione del cavallo alla dea Atena Heilenia (trattenitrice) di Lagaria, città che colloca nel metapontino (Sugli ascolti meravigliosi, 108).
Per Strabone (Geografia VI, I,14) Lagaria è posizionata subito dopo Thurii e prima di Metaponto. L’autore la descrive come un sito fortificato, famosa per il vino, celebrato anche da Plinio il vecchio, che pone il sito non lontano da Grumentum (Storia Naturale XIV, 69).
In base ad alcune considerazioni, alcuni studiosi indicano il sito del Timpone della Motta di Francavilla Marittima come possibile luogo in cui riconoscere l’antica Lagaria.
Importante risulta essere l’attestazione del culto dedicato alla dea Atena, alla quale, secondo la tradizione letteraria, Epeo dedicò gli attrezzi utilizzati per la costruzione del cavallo.
Di notevole interesse sono anche i dati toponomastici relativi ai fiumi di Lagaria: secondo lo studioso Maggiorino Iusi, si pensa che si possa identificare il fiume Cilistarno con il Raganello e il Ciris con il Caldana.
Un terzo indizio è la scoperta della tomba del Cerchio Reale all’interno della necropoli di Macchiabate, dove il ritrovamento di utensili meno usuali, connessi al mondo dell’artigianato, hanno portato alcuni studiosi a considerare la sepoltura un heròon, dedicato ad Epeo, mitico fondatore di Lagaria.