Il sito

L’insediamento antico del Timpone della Motta si distribuisce sulla cima della collina e sui pendii modellati e terrazzati artificialmente, i cosiddetti pianori, mentre la necropoli di Macchiabate si sviluppa su un terrazzo digradante verso la piana di Sibari.

Gli studi condotti sino a ora hanno dimostrato che l’area risulta abitata sin dalla media età del bronzo (secoli XV-XIV a.C.) e che la sua frequentazione potrebbe andare oltre il V secolo a.C.
In seguito alla fondazione di Sibari (720 a.C.), il centro rientra nell’orbita dell’influenza greca. Sulla sommità della collina del Timpone della Motta in epoca coloniale sorge un’area di culto, con un tempio dedicato alla dea Atena, alla quale l’atleta olimpionico sibarita Kleombrotos, tornato vittorioso dai giochi di Olimpia, offre una dedica riportata in una lamina inscritta.
È proprio la presenza del tempio di Atena che ha portato alcuni studiosi a riconoscere nell’insediamento posto sul Timpone della Motta la città di Lagaria, fondata da Epeo, mitico eroe omerico, costruttore del cavallo di Troia. 
Secondo Strabone (geografo e storico greco del I a.C.) è presso le sponde del fiume Cilistarno (forse proprio il Raganello) che l’eroe fonda la città e dedica i suoi attrezzi da lavoro alla dea, depositandoli all’interno di un tempio costruito in suo onore.
Le scoperte effettuate nelle indagini archeologiche condotte sul Timpone della Motta e a Macchiabate consentono di conoscere le dinamiche di sviluppo della civiltà enotria e permettono di approfondire l’interazione tra indigeni e Greci al momento della fondazione della colonia achea di Sibari, sul finire dell’VIII secolo a.C. e nelle fasi successive.