L’area Temparella

L’area Temparella

L’area della Temparella prende il nome dalla sua particolare forma “a collinetta”.

 

Si tratta di un tumulo di grandi dimensioni all’interno del quale sono stati sepolti, sovrapponendo le tombe nell’arco di tre secoli, per un periodo che va dall’VIII al VI secolo a.C.

La tipologia di sepoltura maggiormente impiegata nella fase più antica è il tumulo di forma rettangolare o ellittica: costruito con ciottoli di grandi dimensioni, presentava il fondo lastricato per tombe appartenenti a figure di alto rango. Le tombe più recenti, quelle che vi si sovrappongono, hanno dimensioni inferiori.

I ritrovamenti avvenuti nelle grandi sepolture maschili denominate T40, T41 e T87, ascrivibili alla fase arcaica, sono risultati fondamentali per stabilire la cronologia e l’organizzazione gerarchica delle sepolture. 

La T87, che risale agli ultimi decenni dell’VIII secolo a.C., per via delle dimensioni maggiori e del ricco corredo, è tra le più importanti. Lo scheletro dell’uomo qui sepolto è stato rinvenuto in posizione supina con gli arti inferiori contratti. Tra gli oggetti del corredo funebre sono stati rinvenuti un calderone in bronzo, una spada con rivestimento in avorio e da un kantharos in ceramica matt-painted. 

 

Le ricche tombe femminili dimostrano una particolare rilevanza all’interno della società anche delle donne enotrie dell’VIII secolo a.C. I corredi ritrovati restituiscono, a secondo del rango della defunta, un’ampia varietà di ornamenti. Orecchini, fermatrecce, collane di ambra e altri oggetti particolari (vasi di bronzo o pendagli a forma di coppia antropomorfe, armille e bracciali), ricorrono spesso nelle tombe appartenenti a membri femminili di alto rango. 

 

La T1 contiene un elemento funerario tipico del primo periodo di inumazione: un grande disco di tipo “composito” ritrovato all’altezza del ventre.

Questi dischi di lamina bronzea sono una combinazione di due elementi: un disco grande e piatto, decorato, su cui è stato praticato un foro centrale, e un disco più piccolo, a forma di “cappello”, che copre il foro di quello sottostante. La Zancani Montuoro aveva ipotizzato che potesse trattarsi di strumenti musicali, funzionali all’allontanamento degli spiriti maligni. Si trovano esclusivamente nelle sepolture femminili, motivo che fa ipotizzare un loro legame con le gravidanze.

Accanto a questo tumulo più grande sono stati rinvenuti due tumuli più piccoli, creati per accogliere due infanti, forse figlie della donna, a giudicare dalla loro posizione. La T2 conteneva una versione in terracotta di una coppietta raffigurante un uomo e una donna.

La tomba T 60, appartenente a un individuo di rango sociale elevato, presenta un corredo molto ricco: la donna fu sepolta con un lungo scettro e con dei pendagli in bronzo, interpretati come strumenti musicali, formati da quindici spirali; sono stati ritrovati anelli e grandi pendenti bronzei a disco. Il mantello doveva essere chiuso all’altezza delle spalle da due grandi fibule a quattro spirali. Il ritrovamento di strumenti musicali posti all’interno delle sepolture lascia ipotizzare che le donne svolgessero un ruolo importante nelle cerimonie religiose.

Tra le sepolture di infanti si ricorda la T69, nella quale era sepolta una bambina. Questa ricopre in parte la T70, appartenente a un uomo sepolto con un’ascia da guerra in ferro, un giavellotto e un disco di lamina bronzea con un foro collocato vicino alla testa; si trattava probabilmente del padre della bambina. Tra gli elementi che compongono il corredo della T69, spicca un amuleto a forma di scarabeo, con funzione apotropaica, ritrovato sul suo petto, che reca inciso sulla parte del sigillo un felino e un’iscrizione in aramaico. Tra gli oggetti del corredo vi è una figurina in terracotta, le braccia alzate, dipinta con vernice. 

 

Durante la fase coloniale i corredi, sia maschili sia femminili, diventano più scarni. La ceramica presente nelle sepolture rimanda a produzioni locali (brocche, olle, boccali e attingitoi) ma anche a produzioni d’importazione greca (coppe, idrie, vasetti miniaturistici).

Il corredo della T5 è caratterizzato da numerose pissidi e aryballoi disposti ai lati del corpo della defunta insieme a una tazza e una brocca da vino. Una situazione analoga si può osservare per la T11. 

Gli oggetti rinvenuti nel complesso T26-29 mostrano l’immagine di una comunità che si prende cura dei defunti, seguendo un rituale che ormai è in uso nelle colonie della Magna Grecia: in questo caso, la sepoltura più importante è completamente coperta da coppe di tipo ionico deposte capovolte.