L’abitato
Le più antiche tracce di frequentazione sul Timpone della Motta risalgono all’età del Bronzo Medio, ma è nel periodo compreso tra la prima età del Ferro e l’età arcaica che si realizza il massimo sviluppo dell’insediamento.
Gli edifici ad uso residenziale più antichi sorgono sull’acropoli e, a questi, si aggiungono diverse altre strutture sulle aree oggi identificate come Pianori I, II e III, formatisi in parte a causa dell’azione della natura e in parte grazie alle operazioni di livellamento del suolo realizzate per aumentare la superficie dell’area edificabile.
Le prime abitazioni erano capanne principalmente a ferro di cavallo o di forma ellittica, con pareti di legno e argilla pressata e tetti di paglia e canne.
Successivamente alla fondazione di Sibari, sul Timpone della Motta si assiste alla costruzione di abitazioni con fondazioni in pietra, le quali ricalcano, in parte, le capanne appartenenti alla precedente fase in legno: questo prova che l’area non subì un processo di spopolamento.
Le abitazioni si articolano in uno o più ambienti affiancati: ciottoli fluviali sono impiegati per le fondazioni, le pareti sono in mattoni crudi intonacati e il tetto è realizzato tramite l’uso di coppi e tegole.