Pianoro I
Il Pianoro I è un’antica terrazza di conglomerato di origine fluviale, posta sulla sinistra del torrente Raganello.
Le prime indagini su quest’area sono state condotte dal Groningen Insitute of Archaelogy (GIA) tra il 1991 e il 1995. Nel corso delle ricerche sono emerse due edifici privati del VI secolo a.C., denominati dagli scavatori Casa Aperta e Casa al Muro Grande e situati alle due estremità della terrazza inferiore del pianoro.
Le ricerche hanno portato alla luce resti di altre case, sulle due terrazze più alte dello stesso pianoro e databili al medesimo periodo, ma danneggiate dalle attività agricole moderne. Secondo la Kleibrink sulla terrazza superiore dovesse essere esistita una fila di tre o quattro abitazioni. Qui è stata scoperta un’ulteriore struttura, successivamente denominata Casa del Laboratorio, per il ritrovamento di piccoli globuli di ferro, i quali hanno portato a formulare l’ipotesi che, nel VI secolo a.C., in quest’area si praticasse la lavorazione del metallo.
Nuove ricerche effettuate dall’Università della Calabria sono state avviate nel 2019. In particolare la ricognizione di superficie puntuale ha consentito di documentare una presenza cospicua di listelli di tegole piane coppi, che non lasciano dubbi circa la copertura dei tetti degli edifici in tegole, e una frequentazione antropica che copre l’arco cronologico compreso tra l’età del bronzo medio e l’età classica.
Capanna IV/A nella zona sud-ovest del pianoro I, VIII secolo a.C.
Ubicata nell’angolo sud-ovest del pianoro I, ha forma più o meno quadrata, e presenta buche di palo perimetrali poste proprio al di sotto della più recente Casa al Muro Grande.
Conteneva al suo interno dei grandi pithoi (contenitori per derrate alimentari) e servizi di vasi enotri decorati con motivi geometrici a pittura opaca con decorazione in stile “a frange” e in “stile miniaturistico”, frammenti di oinochoai greche (brocche da vino) del Tardo Geometrico, una piccola tazza di “tipo euboico”. Presenti anche fusaiole e pesi da telaio decorati con motivi a labirinto e alcune palline di argilla usate, molto probabilmente, come giochi. Interessanti sono i ritrovamenti di ossa appartenenti a cani, muli, asini, ovini, bovini e suini, utili per la ricostruzione della fauna.
Casa Aperta
Sono emerse le fondazioni di una casa, realizzate con ciottoli di fiume, su di una terrazza livellata con pietre, ciottoli e altro materiale archeologico, al di sopra di buche di palo relative a una precedente abitazione lignea.
La casa era suddivisa in piccoli ambienti più o meno quadrati e si pensa che fosse dotata di un portico, tipico della casa greca “a pastas”.
Casa al Muro Grande
Sono pochi i resti di questa abitazione, la cui costruzione si data al VI secolo a.C. e della quale sono state rinvenute le fondazioni in pietra.
Nella stessa area sono state rinvenute altre mura, più robuste, costruite come rinforzo per il terrazzamento dell’Altopiano I.
Casa del Laboratorio
Posizionata nella porzione nord-est del Pianoro I, è una struttura rinvenuta solo parzialmente. Anche in questo caso, si conferma l’uso della tecnica di costruzione in pietra per quanto concerne le fondazioni.